Ridi che ti passa: la risata come terapia
di Chiara Verlato
È proprio vero: ridere e, più in generale, prendere le cose con ottimismo e ironia, aiuta ad affrontare le situazioni difficili in modo più positivo. È dimostrato, tra l’altro, da numerosissime ricerche scientifiche
Ridere è la miglior terapia per la salute fisica e mentale, tanto che il 4 maggio è stata istituita la Giornata mondiale della risata. Si tratta di un vero toccasana per la salute di tutti, specialmente di chi sta affrontando una malattia. Ne abbiamo parlato con gli “esperti della risata” di Fondazione Theodora Onlus, che dal 1993 portano momenti di gioco, sorriso e divertimento ai bambini ricoverati in ospedale, scatenando la cosiddetta “risata terapeutica”.
Grazie ai suoi professionisti, i “Dottor Sogni”, Fondazione Theodora regala leggerezza e buonumore a chi sta affrontando momenti difficili, sia fisicamente, sia psicologicamente.
La risata è infatti un “rimedio” potente: «Esiste un’ampia letteratura scientifica che dimostra che la gelotologia, cioè la scienza del ridere, del buonumore e del pensiero positivo in funzione terapeutica, è un ottimo rimedio psicofisico» ci spiega Emanuela Basso Petrino, Consigliere delegato di Fondazione Theodora.
Benefici della risata sul nostro corpo
In breve, le endorfine (gli ormoni della felicità) rilasciate dopo una risata e il profondo respiro che ne segue provocano uno stato di rilassamento con effetti calmanti, antidolorifici, euforizzanti e immunostimolanti. L’organismo si riossigena, la muscolatura si distende, il battito cardiaco rallenta e gli stati d’ansia diminuiscono, influenzando positivamente lo stato d’animo e rinforzando il sistema immunitario. «Ecco perché, in un ricovero ospedaliero, è essenziale coinvolgere in modo positivo la sfera emotiva del paziente. In ambito pediatrico ci sono, poi, dei fondamentali risvolti sanitari, come riduzione di sedazione e anestesia e minor durata delle degenze».
La terapia della risata
Ma come opera in concreto Fondazione Theodora utilizzando la risata come strumento terapeutico?
«L’umorismo è solo uno dei tanti strumenti utilizzati dai nostri operatori, i Dottor Sogni, per prendersi cura dei piccoli pazienti nella loro totalità di persona e non solamente di ammalato. Ogni incontro è sempre diverso dall’altro, perché ha come presupposto l’ascolto, l’entrare in sintonia con le emozioni e i bisogni individuali». L’obiettivo dei Dottor Sogni non è, dunque, strappare una risata a tutti i costi, ma «permettere di liberare le emozioni -positive o negative - vissute durante la malattia e il ricovero. A volte un pianto può essere più liberatorio di una risata» dice la dottoressa Basso Petrino. «Una mamma ci ha detto di recente: Da giorni mio figlio era svogliato e annoiato. Il vostro intervento lo ha aiutato a reagire. Sono convinta che gli incontri con i Dottor Sogni lo aiuteranno a superare questo difficile momento».
In quasi 30 anni di attività Fondazione Theodora ha raccolto tante conferme sul ruolo terapeutico della risata: «Quando un bambino ricoverato ride, la sua stanza d’ospedale si illumina e il suo sorriso si riflette nello sguardo dei genitori e sul lavoro del personale sanitario che lo assiste» afferma Emanuela Basso Petrino. A riprova di ciò anche le parole del Professor Antonio Andreacchio, primario di Ortopedia pediatrica all’Ospedale Buzzi di Milano: «Il Dottor Sogni è un collaboratore magico che mi aiuta a visitare meglio, riesce a far ridere il bambino anche quando è necessario effettuare manovre dolorose. Tutto diventa più semplice per il medico e meno gravoso per il bambino».
I numeri di Fondazione Theodora
La Onlus è presente in 7 Paesi del mondo (oltre al nostro, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Bielorussia, Turchia e Hong Kong):
- 17 gli ospedali con cui collabora in Italia, 160 quelli nel mondo;
- 33 i “Dottor Sogni” attivi sul territorio italiano, gli operatori formati per operare in reparti ospedalieri pediatrici di alta complessità
- 90 i volontari;
- 35.000 piccoli pazienti visitati ogni anno;
- 105.000 i familiari affiancati ogni anno.